Lavorometro contro il nero

Lavorometro contro il nero

Costo del personale congruo con quello dell'opera

Assunzioni calcolate a tavolino per contrastare il lavoro nero. Infatti, per evitare una presunzione di non congruità, l'impresa dovrà dimostrare di rispettare valori minimi d'incidenza della manodopera sul costo dell'opera. Questi valori minimi sono stabiliti da appositi indici di congruità, fissati in un avviso comune sottoscritto il 28 ottobre dalle parti sociali dell'edilizia. In procedura sperimentale per tutto il 2011, la congruità entrerà a regime dal 2012 vincolando il rilascio del durc a tutte le imprese edili.

Arriva il lavorometro. L'avviso comune prende vita dalla legge n. 296/2006, la finanziaria 2007 che, per promuovere la regolarità contributiva, ha previsto l'introduzione in via sperimentale di indici di congruità della manodopera per settore, per categorie di imprese e per territorio.

L'accordo per l'edilizia. Dopo le prove tecniche dell'accordo del 17 maggio 2007, con la sottoscrizione dell'avviso comune del 28 ottobre arriva in porto la sperimentazione degli indici di congruità nel settore edile. Le percentuali indicano l'incidenza del costo del lavoro, comprensivo dei contributi Inps, Inail e casse edili, ragguagliate all'opera complessiva. Si tratta di percentuali d'incidenza minime, precisa l'accordo, al di sotto delle quali scatta la presunzione di non congruità dell'impresa.

La sperimentazione. Il primo via libera alla sperimentazione scatterà il prossimo 1° gennaio per durare tutto l'anno 2011. Dal 1° gennaio 2012, invece, cioè per i lavori che avranno inizio a partire da tale data, gli indici di congruità entreranno a regime. Per i lavori privati, precisa l'accordo, la congruità sarà applicata con esclusivo riferimento a quelli con entità complessiva dell'opera pari o superiore a 70 mila euro (così come asseverata dal direttore dei lavori).

Stop al durc. La gestione del nuovo indicatore è affidata alla Cnce che già cura la gestione del durc, per conto delle casse edili. L'impresa, quindi, per ottenere il durc dovrà anche attestare il rispetto degli indici di congruità. Ove ciò non risultasse, l'impresa potrà dimostrare alla cassa edile di riferimento, con documentazione appropriata, il raggiungimento della percentuale attraverso costi non registrati in cassa edile, quali per esempio quelli relativi a personale non iscritto alla cassa edile, oppure a fatturazione di lavoratori autonomi, noli a caldo, tecnologie avanzate. In caso di non raggiungimento della congruità, al fine di evitare l'emissione del durc non congruo, l'impresa potrà effettuare un versamento equivalente alla differenza di costo del lavoro necessario per raggiungere la percentuale dovuta. Soddisfatto il segretario generale della Filca Cisl, Domenico Pesenti: «La congruità permetterà un ulteriore passo in avanti sulla strada della regolarità contributiva e della legalità nel settore delle costruzioni».

Fonte: ITALIA OGGI

Tutte le news